Audizione AIGAE alla Camera dei Deputati nella X Commissione Industria Commercio Turismo – 10 maggio 2023

AIGAE è stata convocata come portatrice di interessi all’audizione del 10 maggio 2023 alla Camera dei Deputati in relazione allo “Schema del Piano strategico di sviluppo del turismo per il periodo 2023-2027” (AG039) del Ministero del Turismo, in sostituzione del precedente giunto a naturale scadenza.
Lo schema del Ministero del Turismo è scaricabile a questo link.

Il Presidente nazionale AIGAE Guglielmo Ruggiero ha prodotto, con il supporto della Vicepresidente Lolita Bizzarri e dell’Ufficio Legale, un documento riassuntivo da allegare agli atti parlamentari che riportiamo in calce. Con proposte chiare e facilmente applicabili. Chiedendo all’ex Presidente Davide Galli, ora Consigliere nazionale, di presenziare all’audizione in videoconferenza per illustrarlo ai membri della Commissione.
Riportando e rafforzando così il punto di vista delle Guide Ambientali Escursionistiche. Evidenziando le analisi positive contenute nel piano ma ricordando l’urgenza di una riforma delle Professioni dell’accompagnamento turistico ad ampio respiro che sia “sistemica” per tutte le categorie. Non solo le Guide Turistiche ma anche GAE e Accompagnatori Turistici.

Roma, 9 maggio 2023 – Prot: CP-054-2020

Spett.le Camera dei Deputati – X COMMISSIONE (ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)

OGGETTO: Documentazione a supporto della nostra audizione del 10-5-2023

 

Onorevoli Deputati,

ringraziando per la convocazione in questa Commissione in cui leggiamo il Vostro riconoscimento dell’importanza della nostra categoria professionale, ci auspichiamo che questo passaggio agevoli l’urgente adozione di riforme da troppo tempo attese che possano ordinare e aggiornare le normative in tema di professioni turistiche nel loro complesso e fotografando la realtà esistente oltre che in evoluzione.

Le Guide Ambientali Escursionistiche (G.A.E.) sono infatti diventate da tempo la prima categoria dell’accompagnamento in natura presente in Italia, con 3.364 iscritti alla nostra Associazione di categoria professionale, con sedi in ogni regione italiana, inserita nell’elenco ricognitivo del Ministero dello Sviluppo Economico già a partire dal 2014 tra quelle che rilasciano l’Attestato di Qualità e Qualificazione Professionale dei Servizi prestati dai Soci, ai sensi della Legge n°4/2013 (artt. 4, 7 e 8).

Dal 1992 AIGAE rappresenta infatti chi per attività professionale accompagna in sicurezza, a piedi o con altro mezzo di locomozione non a motore, persone singole o gruppi in ambienti naturali, anche innevati, assicurando la necessaria assistenza tecnica e svolgendo attività di didattica, educazione, interpretazione e divulgazione ambientale ed educazione alla sostenibilità. Con esclusione delle attività alpinistiche, regolate da specifiche norme sulle professioni dell’accompagnamento sportivo.

Vere e proprie “guide della natura” quindi, nella complessità e ricchezza del territorio italiano, dagli ambienti acquatici, alle pianure, colline, montagne. Con particolare attenzione ai parchi e alle riserve naturali.

Lo “Schema del piano strategico di sviluppo del turismo, per il periodo 2023-2027” su cui è richiesto un nostro parere offre una serie di interessanti riflessioni, grazie a un’analisi di una grande quantità di dati sull’evoluzione del mercato turistico e le relative tendenze. Preziosi anche per il nostro Comitato Tecnico-scientifico e Formazione, oltre che per i nostri organi politici e tecnici per poter orientare le azioni a supporto dei professionisti che rappresentiamo.

Rileva secondo noi correttamente, come avevamo già sottolineato a questa stessa Commissione nelle precedenti audizioni, che negli ultimi 25 anni abbiamo assistito a un profondo cambiamento del panorama turistico, ambientale e culturale italiano. Componenti sociali, economiche politiche nazionali e internazionali hanno fatto sì che la richiesta di turismo, prevalentemente orientata a un aspetto ludico e di evasione, si sia indirizzata sempre più su temi, valori, aspetti e località nuovi, più “vicini” alla vita quotidiana del cittadino, più tradizionali e più legati al “sentire comune”.

La natura, l’ambiente, la cultura (intesa anche come il riappropriarsi di ambienti, tradizioni, luoghi e valori dimenticati) sono diventati la colonna portante di un “nuovo” turismo: l’ecoturismo e il turismo culturale, con una crescita costante.

Nel piano però, nonostante la nostra categoria sia di fatto una delle protagoniste indiscusse del settore del turismo ambientale, leggiamo in tutto due sole citazioni. E solo marginalmente riguardo alle ulteriori abilitazioni professionali delle Guide Turistiche, laddove si indica che il 10,6% di loro è anche Guida Ambientale Escursionistica. Dato che possiamo confermare, ribaltando l’ordine di lettura: alla data di oggi 350 (10,4%) G.A.E. iscritte alla nostra realtà sono anche Guide Turistiche.

Quindi attenzione: non Guide Turistiche che si improvvisano nell’accompagnare anche in natura, ma professionisti che hanno un’aggiuntiva preparazione specifica a seguito di corsi di formazione professionalizzante sulla divulgazione naturalistica e interpretazione ambientale, sull’accompagnamento in sicurezza in aree remote e sull’orientamento cartografico.

Non solo: tra le guide a noi associate ci sono anche 778 Guide parco (legge 394/91), 641 Accompagnatori turistici, 55 Guide speleologiche, 36 Accompagnatori di Media Montagna, 36 Guide canyon/torrentismo, 16 Guide vulcanologiche, 3 Guide alpine. Confermando la trasversalità di quelle che abbiamo piacevolmente letto che vengono definite nel piano come “qualifiche” per persone che svolgono più professioni e si preparano adeguatamente a farlo.

Due sole citazioni quindi, nella consapevolezza che la professione esista e che è richiesta e riconosciuta dal mercato.  Probabilmente anche conoscendo l’urgente necessità di un riordino, anche alla luce di tutte le sentenze, tra cui la più recente del TAR Piemonte che ha ribadito per l’ennesima volta la competenza esclusiva dello Stato nella regolazione delle professioni anche turistiche tra cui esplicitamente le G.A.E.

Ma senza alcuna indicazione sull’urgente necessità di dotare anche la nostra categoria di un quadro normativo chiaro, semplice e aggiornato a livello statale che riprenda anche il lavoro della Conferenza Stato-Regioni che già si è occupata negli anni scorsi del superamento dei cosiddetti “patentini” a “macchia di leopardo” delle professioni turistiche: Guide Turistiche, Guide Ambientali Escursionistiche e Accompagnatori Turistici.

Alla nostra associazione costituita dalle guide stesse infatti è spettato il compito negli anni di stimolare le istituzioni a colmare il relativo vuoto normativo. Assistendo ad una frammentazione data dalle varie leggi regionali che ci hanno inquadrato e definito con modalità differenti, superate di fatto a seguito degli interventi legislativi in materia di professioni ed in particolare dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2006, n. 30 “Ricognizione dei principi fondamentali in materia di professioni” e della sopracitata Legge 14 gennaio 2013, n. 4 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”. Che hanno appunto riportato allo Stato la potestà legislativa al riguardo.

Chiediamo quindi che, in materia di professioni turistiche ed in particolare di professioni di accompagnamento in ambiente naturale, sia posta come indicazione operativa al Ministero del Turismo e al Governo il rispetto del principio di massima concorrenza e degli altri principi posti dal DECRETO LEGISLATIVO 2 febbraio 2006, n.30, ai sensi dell’articolo 1 della legge 5 giugno 2003, n. 131. e che siano recepite le indicazioni dell’Autorità di Garanzia per la Concorrenza ed il Mercato contenute nelle segnalazioni n. AS460/2008, AS541/2009, AS1250/2015 secondo cui, al fine di garantire la sicurezza degli accompagnati e la qualità della prestazione professionale è necessaria e sufficiente la verifica iniziale delle competenze delle “guide” (per esami e/o per titoli) e l’iscrizione in un elenco ricognitivo.

Assegnando alle Regioni e agli enti loro collegati il compito della Formazione professionale, come previsto dall’art. 117 della Costituzione. Però all’interno di un quadro unico nazionale, come il Piano indica per la “Riforma dell’ordinamento professionale delle guide turistiche”, superando quindi l’enorme difformità della situazione attuale ivi compresa l’assenza di un’offerta formativa da parte di alcune Regioni che impediscono di fatto il diritto di accesso alla professione e alla quale abbiamo rimediato noi come AIGAE organizzando corsi ai sensi della L.4/2013 che permettessero l’iscrizione alla nostra realtà con relative assicurazioni RC e strumenti di tutela per il consumatore come ad esempio lo “sportello del Consumatore”.

Sui quali corsi ed esami ci mettiamo fin da ora a disposizione, grazie all’esperienza maturata, per un’analisi comparata di tutte le modalità adottate dalle regioni nel corso degli anni. Portando l’esperienza dell’esame strutturato tramite la nostra Commissione Tecnico-scientifica e Formazione, quando a seguito della liberalizzazione della professione abbiamo comunque stabilito una soglia di accesso con verifica delle competenze e anche del mantenimento delle stesse attraverso la formazione di aggiornamento obbligatoria come previsto dalla L.4/2013.

Una “Riforma dell’ordinamento professionale delle Guide Ambientale Escursionistiche” che crei figure nazionali in considerazione del fatto che difficilmente le attività delle guide in escursione naturale possano rimanere confinate in ambiti regionali, laddove i parchi, le riserve e le aree naturali sono spesso interregionali, così come lo sono spesso i percorsi della rete sentieristica. E che il mercato si sta sviluppando sempre più verso la percorrenza in più giorni dell’immensa rete dei cammini storici che costituiscono una vera e propria ragnatela connettiva nell’intero paese, con accompagnamento divulgativo proprio delle Guide Ambientali Escursionistiche.

Che parta da una ricognizione delle G.A.E. già operanti dotate delle ex abilitazioni regionali (esami e corsi) ma anche dell’iscrizione ad Associazioni di categoria ai sensi della L.4/2013 che abbiano posto in alternativa ai titoli regionali condizioni di ingresso basate su corsi professionalizzanti di almeno 300 ore con verifica delle competenze, che abbiano da sempre consentito l’ottenimento dell’Attestazione di Qualità dei servizi e che abbiano veramente verificato che i professionisti ottenessero i crediti formativi degli aggiornamenti. 

Senza ricorrere all’istituzione di nuovi ordini professionali o categorie che porterebbero ad un’ulteriore frammentazione. Riferendosi al principio cardine anche a livello comunitario che in ogni ambito legislativo vada trovata la soluzione che pone meno limiti. Evitando, a fronte delle tutele necessarie, di ricorrere a misure sproporzionate potenzialmente depressive per il mercato.

Importante anche mantenere l’importante evoluzione culturale portata nel frattempo dalla L.4/2013, estendendo i principi di tutela dei consumatori a tutti i professionisti e non solo a quelli iscritti ad Associazioni di categoria presenti negli elenchi ricognitivi: obbligo della formazione di aggiornamento continua e obbligo di uno sportello del cittadino garante e indipendente.

Grazie per l’attenzione e il coinvolgimento. Restiamo a disposizione per ulteriori approfondimenti.

Cordiali saluti

Il Presidente nazionale
Guglielmo Ruggiero

 

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