Il Parco dell’Etna

Educazione ambientale all’ombra del vulcano. A distanza di ben ventisei anni dall’istituzione del 1° Parco Regionale siciliano e di appena un anno dalla proclamazione del vulcano più alto d’Europa a Patrimonio dell’Unesco, il territorio del Parco dell’Etna assume un importante ruolo come laboratorio a cielo aperto per l’educazione ambientale.


Coi suoi 59.000 ettari, il Parco Naturale Regionale dell’Etna si estende dalla vetta del vulcano (circa 3340 m slm) sino alla cintura superiore dei paesi etnei, inglobando non solo le aree di eccezionale valore naturalistico, ossia quelle sommitali, ma anche lo straordinario paesaggio circostante, marcato dalla discreta presenza plurimillenaria dell’uomo, da sempre elemento inscindibile della grandiosa e complessa realtà etnea.Il visitatore, percorrendo i sentieri del Parco, si imbatte in un’incredibile ricchezza di paesaggi che spaziano dalle colate antiche e recenti dalle forme più varie, conetti vulcanici, dicchi, timpe e creste, valloni e canaloni, tutti elementi che caratterizzano la complessa morfologia della nostra ‘Muntagna’, come gli abitanti del luogo chiamano affettuosamente l’Etna.

E’ proprio su queste forme in continuo divenire e soggette all’intensa attività vulcanica che si è insediata la vita vegetale, con la presenza di numerosissime specie endemiche, forme viventi che, seppur delicate e vulnerabili, si sono adattate ad un territorio così ostile, ricostruendo ciò che il vulcano continuamente distrugge. Tra le tante bellezze che contraddistinguono l’Etna, occorre menzionare la presenza di numerosissime grotte vulcaniche o gallerie di scorrimento lavico, veri e propri laboratori per comprendere
gli aspetti vulcanologici di un fenomeno naturale raro, relegato in specifiche aree vulcaniche del mondo. Le grotte vulcaniche costituiscono degli ambienti singolari, di straordinaria bellezza, la cui importanza principale, tuttavia, è quella di essere degli ambienti isolati che presentano delle condizioni fortemente conservative, ma al tempo stesso promotrici di preziosi meccanismi di colonizzazione della vita animale e vegetale.

Risulta, quindi, importante mantenere una fruizione quanto più rispettosa di queste cavità, che tenda a salvaguardarle nella molteplicità degli aspetti che le contraddistinguono e la necessità di non alterare, per nessuna ragione, tranne per esigenze scientifiche, l’ambiente ipogeo nella sua totalità. Altrettanto ammaliante dell’aspetto puramente naturalistico del vulcano è la presenza dell’uomo, che ne ha mutato il paesaggio in maniera armonica con la costruzione di muretti a secco, pagghiara, casudde utilizzate a scopo agricolo e neviere, tutti segni di un’attività millenaria di convivenza, ma al tempo stesso di rispetto della Grande Montagna. In questo ambiente così variegato l’educazione ambientale rappresenta un prezioso punto di riferimento nella valorizzazione, ma soprattutto nella salvaguardia di questo patrimonio naturalistico ed antropologico.

Diversi sono i luoghi nei quali si svolgono attività di educazione ambientale, all’interno dei quali i Soci Aigae si impegnano con tenacia e passione nel divulgare la conoscenza e le buone pratiche per il rispetto del territorio. Esempi validi sono i vari Centri Visita del Parco dell’Etna distribuiti dal versante nord al sud del vulcano in punti nevralgici dal punto di vista logistico per quanto riguarda la fruizione turistica. Sul versante nord è presente il Centro
Visite dei Tre Parchi a Randazzo, paese nel cui territorio ricadono ben tre parchi regionali: il Parco dell’Etna, il Parco dei Nebrodi e il Parco Fluviale dell’Alcantara. Randazzo si presenta circondato da paesaggi spettacolari, boschi secolari e teatro dell’ultima eruzione, quella del 1981, che ne ha minacciato il centro abitato distruggendo ettari di campi coltivati. Sul versante nord-est è presente il Centro Visite di Linguaglossa presso la sede di una delle più antiche pro loco italiane i cui primi documenti portano la data del 1921. Al suo interno sono state sistemate alcune mostre permanenti riguardanti il territorio del Parco la vetrina vulcanologica, la fauna etnea, l’erbario con le varie specie arboree, la sala con le varie farfalle e pipistrelli, la sala etnografica con i vari attrezzi della vita contadina e della vita familiare.

Sono stati costruiti un palmento in miniatura dove si pigiava l’uva e la cantina per la conservazione del mosto. Ci sono anche due vetrine dove sono esposti diverse specie di funghi, da quelli commestibili a quelli velenosi, tutto riferito sempre al territorio del Parco dell’Etna. Sul versante orientale dell’Etna, a 800 metri di quota presso Fornazzo, frazione del Comune di Milo, è presente il Centro Educazione Ambientale (Cea) gestito, dal 1998, dall’Associazione culturale turistica NeT, Natura e Turismo, e sede del Centro Visita del Parco dell’Etna per questo versante. L’ambiente principale attorno al quale ruotano le attività del Cea è il Laboratorio Naturalistico, nel quale sono esposti innumerevoli ‘reperti’ naturalistici: tracce e segni che la natura intorno a noi dissemina, e che qualunque occhio attento può riscontrare e utilizzare per ‘leggere’ il territorio.
Proprio questo è il filo conduttore delle attività che si svolgono al Cea: imparare ad osservare la realtà circostante e interpretarla, comprenderne il linguaggio in modo da entrare in essa e scoprire le infinite sorprese che ci riserva. Tutte queste scoperte possono essere condotte all’interno del Laboratorio Naturalistico, ma è ancora più entusiasmante realizzarle durante una delle escursioni naturalistiche guidate dagli operatori dell’Associazione NeT, tutti Soci Aigae. L’escursione guidata permette di imparare ad osservare l’ambiente, scoprirne gli abitanti e leggerne la storia, sia naturale che umana. L’itinerario, il linguaggio, le osservazioni sono adeguate al tipo di utenza si tratti di scolaresche della scuola elementare, o addirittura materna, di studenti di scuola secondaria, di studenti universitari oppure gruppi organizzati e turisti, sia locali che stranieri.

 


Un’altra fantastica realtà è il Centro di Educazione Ambientale Parco Monte Serra situato a Viagrande, una riserva naturale di macchia mediterranea che si estende per 30 ettari e gestita dall’associazione Amici della Terra. Negli anni il Parco è divenuto
meta ambita per famiglie, scolaresche e turisti, al suo interno infatti è possibile usufruire di tanti servizi pensati e studiati per avvicinare alla conoscenza del territorio etneo e alla sua tutela: una passeggiata a piedi o in bici lungo i sentieri per apprezzare la flora, le piante officinali ed aromatiche, il bosco di querce, o, ancora, una pausa nelle aree attrezzate.

Al suo interno il Parco ospita una struttura unica in tutto il Sud d’Italia, la Casa delle Farfalle Monteserra, una grande serra tropicale dove centinaia di farfalle, tra le più belle e straordinarie al mondo, dalle forme e i colori più vari, sono libere di volare. Inoltre dallo scorso Aprile è stata inaugurata la nuova voliera dedicata alla farfalla “Aurora dell’Etna” (Anthocharis damone), farfalla molto rara,
simbolo dell’ambiente etneo e a rischio estinzione. Osservando tutte le fasi del ciclo biologico, vengono svolti censimenti, osservazioni sul comportamento, rilevamenti dei fattori ambientali, allevamento dei bruchi in differenti condizioni climatiche, ecc. I risultati dello studio hanno permesso così di programmare gli interventi sul territorio nel pieno rispetto delle esigenze della specie. Inoltre il percorso didattico si concentra anche sulle altre farfalle locali, illustrandone l’ecologia ed evidenziandone l’importante ruolo come indicatori dello stato di salute dell’ambiente.

Una degna onorificenza al vulcano attivo più alto d’Europa è l’Etna Museum, diventato in pochi anni uno dei centri scientifico-didattici più visitati in tutta la Sicilia, meritando anche il prestigioso Premio Alta Qualità per l’Infanzia “Il Grillo” della Rai, nel 2012 e il “Premio delle Arti e della Cultura” da parte del Circolo della Stampa di Milano. All’interno del Museo è possibile effettuare un vero e proprio viaggio al centro della Terra, per scoprire come e perché esistono i vulcani, come funzionano e quali pericoli presentano per le popolazioni. E’ presente anche un’intera sezione dedicata al lavoro svolto dai vulcanologi e le tecniche scientifiche di monitoraggio
dell’Etna e degli altri vulcani italiani. Il Museo propone visite e laboratori per gruppi e scolaresche, con il Patrocinio dell’Ufficio Scolastico provinciale di Catania, e i percorsi, proposti sia in italiano che in inglese, si basano sui più moderni criteri di ‘edutainment’, la metodologia espositiva che mira ad educare divertendo, con gli obiettivi di far conoscere il territorio, promuovere il rispetto e la tutela dell’ambiente e diffondere la cultura della sostenibilità. Un’altra vivace realtà è a Bronte dove, da un palazzo signorile del centro storico, partono le escursioni per conoscere un versante dell’Etna, quello ovest, costellato da numerosi coni di eruzione laterale e ricco di biodiversità tra cui emerge il prelibato pistacchio dell’Etna.

Presso il paese di Nicolosi nel versante sud dell’Etna sono presenti due realtà locali interessanti sia dal punto di vista storico che naturalistico, da una parte il Museo vulcanologico, dall’altra la sede del Parco dell’Etna. Il Museo Vulcanologico dell’Etna, inaugurato nel 2002, sorge nello splendido scenario della storica casa dei fratelli Gemmellaro, studiosi e vulcanologi dell’Etna. La struttura, divisa in due sezioni, ospita oltre ad una… ricca collezione di foto e gigantografie, diversi campioni di prodotti lavici quali scorie, cristalli, sublimati e bombe vulcaniche, un plastico in scala dell’intero territorio etneo e pannelli che trattano dal punto di vista scientifico la nascita e l’evoluzione dei vulcani, in particolare quello dell’Etna, nonché il rapporto che esso ha con l’uomo. Infine ultimo ma non meno importante, la sede dell’Ente Parco dell’Etna che dal 2005 si è stabilita presso l’ex Monastero dei Benedettini di San Nicolò La Rena, antico e prestigioso edificio di grande valore storico e architettonico attorno al quale nacque e si sviluppò la comunità di Nicolosi. Il Monastero, restituito alla collettività dopo lunghi anni di abbandono e un complesso lavoro di risanamento conservativo, rappresenta, per le genti dell’Etna ma anche per tutti coloro che, da ogni angolo del mondo e in ogni stagione vengono a visitare il territorio del Parco, uno spazio riconquistato alla cultura, alla natura, alla promozione dei prodotti tipici. Rappresenta inoltre un punto di riferimento fondamentale per ospitare significativi eventi culturali e scientifici e manifestazioni di educazione ambientale. Adiacente alla sede del Parco, c’è la grande area (circa tre ettari) con il campo collezione della Banca del Germoplasma Etneo e il Sentiero del Germoplasma, importante progetto di didattica ambientale e di sensibilizzazione riguardo la diversità biologica.
Infine, importante sotto il profilo divulgativo e didattico, è la presenza nelle adiacenze dell’edifico principale di una stazione sismica digitale e di una stazione di rilevamento chimico dei gas, installate dall’Ente nell’ambito dell’accordo di programma con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Oltre alle strutture sopra citate, numerosissime Guide Aigae collaborano con professionalità e passione con le varie strutture ricettive presenti nel territorio e con le istituzioni scolastiche organizzando convegni, corsi di formazione e, da ultimo ma non per ultimo, escursioni condotte su numerosissimi sentieri del Parco dell’Etna. L’itinerario, il linguaggio, le osservazioni sono adeguate al tipo di utenza, sia che si tratti di scolaresche sia di gruppi organizzati di turisti italiani o stranieri. In particolar modo l’escursione guidata permette di imparare ad osservare l’ambiente, scoprirne gli abitanti e leggerne la storia, sia naturale che umana, con la finalità di trasmettere i vari aspetti di questo straordinario vulcano. In questi ultimi anni, in seguito all’intensificarsi delle attività parossistiche dell’Etna e all’ultimo disastroso terremoto avvenuto il 29 Ottobre 2002, che ha coinvolto alcuni dei paesini etnei, l’attività di educazione ambientale delle Guide Aigae si è sempre più indirizzata sui concetti di rischio vulcanico e sismico, in modo da sensibilizzare la collettività e soprattutto i bambini ad una convivenza più cosciente con un vulcano attivo e le sue conseguenti manifestazioni. Tuttavia risulta importante far capire che, se l’Etna da una parte distrugge con le continue eruzioni, i terremoti e le costanti ricadute di ceneri e lapilli sui campi coltivati e paesi, dall’altra esattamente come una mamma benevola è prodigo di numerosissimi doni: primo tra tutti il turismo, che dalla primavera all’autunno attira milioni di turisti per le escursioni nella zona sommitale e lungo i diversi percorsi del Parco dell’Etna ed in inverno per quanto riguarda la presenza delle stazioni sciistiche; i prodotti tipici, con caratteristiche organolettiche e nutritive incredibili, come il pistacchio di Bronte ed infine le attività umane, quali l’estrazione del basalto. Il connubio tra prevenzione e conoscenza del territorio assume perciò un ruolo chiave per la comprensione di un fenomeno naturale e dei suoi effetti diretti ed indiretti sull’uomo. Tutte le attività organizzate presso il Parco dell’Etna dalle Guide Aigae mirano quindi ad avviare un percorso di responsabilizzazione della collettività indispensabile per una gestione culturale dell’ambiente, che non si risolva nella mera conservazione e tutela della natura, bensì favorisca lo sviluppo sostenibile di un territorio con un patrimonio naturalistico ed antropologico unico al mondo.

Rosa La Spina
Socio Aigae Sicilia
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